La depressione è un Disturbo dell’Umore e si presenta sotto svariate forme.
Possiamo, infatti, distinguere tre diverse forme depressive che sono la depressione esistenziale, la depressione motivata, che nasce sulla scia di avvenimenti dolorosi e conflittuali, e la depressione psicotica, che ha fondazioni biologiche alle quali si associano concause psicologiche ed esistenziali.
La depressione esistenziale
Ci sono stagioni e momenti in cui la tristezza dilaga improvvisamente nella nostra anima. Questa è la depressione che chiamiamo esistenziale, nel corso della quale ci sentiamo svuotati di ogni interesse e di iniziativa e soprattutto non riusciamo a ri-trovare un senso nella vita. Si fa fatica a pensare, risucchiati da uno stato d’animo che si nutre di tristezza e di smarrimento. La tristezza esistenziale non è una tristezza patologica, ma un’esperienza di vita che può caratterizzare ciascuno di noi nel momento in cui riflettiamo sul senso delle cose che ci circondano e sul senso delle cose che svolgiamo. La depressione esistenziale può essere sorgente di riflessione e di creatività e necessita di un ascolto psicoterapico orientato a rivelare le radici dell’insoddisfazione e modificarle.
La depressione motivata o reattiva
È la depressione che nasce come risposta ad una situazione dolorosa (un lutto, la perdita di lavoro, una separazione, un cambiamento di casa) e corrisponde, seguendo la classificazione del DSM-IV-R (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) alla diagnosi di disturbo distimico. Essa è caratterizzata dalla presenza di una tristezza psichica che domina e oscura ogni altra idea e toglie significato alla gioia segnando ogni esperienza con il sigillo della sofferenza.
La depressione reattiva si attenua fino a scomparire quando la causa, l’evento che l’ha determinata, si esaurisce nella sua valenza emozionale, anche se può persistere una condizione di instabilità e di vulnerabilità emozionale.
La depressione psicotica (depressione-malattia)
Corrisponde alla diagnosi di Episodio Depressivo Maggiore seguendo la classificazione del DSM-IV-R ed è caratterizzata dalla inibizione, cioè perdita dell’iniziativa, che dilaga e può arrivare a trasformare alcuni pazienti in figure umane bloccate e irrigidite. Anche le articolazioni del pensiero si fanno lente e ripetitive, risucchiate nel vortice monotematico di colpe, di timori di malattia, di catastrofi economiche, ecc., ossia di eventualità o preconcetti che schiantano la persona in un senso soverchiante d’impotenza. In questa forma depressiva si osservano anche modificazioni vegetative e somatiche che si esprimono con l’insonnia, con le sensazioni di nausea e di oppressione al capo e con i disturbi cardiaci e gastrointestinali.
I sintomi della depressione possono interessare, ma non necessariamente in modo contemporaneo, diverse aree del funzionamento individuale:
Sintomi emotivo-affettivi: vissuto di pena, abbattimento, oppressione, sentimenti di colpa, sensazione di estraniamento, senso di interruzione del proprio divenire (con un passato che pesa in modo opprimente sul presente e incapacità di vedere il futuro).
Sintomi comportamentali: rallentamento motorio, con andatura stanca e lenta; mimica facciale scarsa e poco vivace.
Sintomi cognitivi: sensazione di essere “rallentati”, difficoltà a concentrarsi, a ricordare, a prendere decisioni; autosvalutazione e ipercritica verso di sé; visione totalmente pessimistica della vita; presenza di temi depressivi e ripetitivi; presenza di deliri di colpa, indegnità e ipocondriaci.
Sintomi fisici: significativa perdita di peso, in assenza di una dieta, o significativo aumento di peso, oppure diminuzione o aumento dell’appetito quasi ogni giorno; insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno; astenia (senso di debolezza e mancanza di forze); calo del desiderio sessuale; dolori continui o altri sintomi fisici persistenti, non causati da una malattia fisica o da una lesione.