Disturbi della sessualità maschile e femminile
I disturbi della sessualità riscontrabili in ambito sessuale (nell’uomo disfunzione erettile, eiaculazione precoce etc e nella donna vaginismo, dispareunia, disturbi del desiderio, sesso compulsivo , frigidità, anorgasmia) possono dipendere da fattori organici, ma anche da fattori collegati da un lato alla personalità dell’individuo o al funzionamento della coppia, dall’altro a fattori d’ordine socio-culturale.
E’ possibile quindi distinguere patologie con una eziopatogenesi organica e che hanno una ricaduta sulla sfera dell’umore e dell’ansia generando una sintomatologia psichica più u meno grave(infertilità,impotenza , ipertrofia prostatica) e patologie di dubbia patogenesi dove la sintomatologia sembra essere frutto di un disagio psichico profondo.
Tali patologie non possono essere comprese e curate prescindendo dal rapporto che la persona ha con la propria immagine di sé. Determinante inoltre è il rapporto con l’altro, per cui è possibile pensare ai problemi sessuali come a problemi nella relazione con il proprio partner.
L’intervento psicologico mira a connettere il sintomo alla storia personale del paziente e al senso che egli attribuisce ad esso. La possibilità di vivere la sessualità in termini di piacere viene a volte preclusa da pesanti condizionamenti psicologici.
Il senso di inadeguatezza si traduce spesso nei sintomi su detti, che espongono l’individuo a sentimenti di frustrazione e ad ansie anticipatorie che possono compromettere un ampio spettro della sua esistenza personale, oltre alla dimensione erotica.
Tale condizione può deteriorare il rapporto di coppia causando una tendenza depressiva, una condizione di isolamento e minare alla lunga la continuità e la stabilità del rapporto.
Anche problemi relazionali con il partner come un certo livello di ostilità, di scarsa comunicazione, infedeltà, appiattimento interpersonale, precedenti esperienze sessuali negative, depressione, abuso di farmaci e sostanze, possono provocare questi sintomi.
I fattori psicologici possono giocare un ruolo determinante oltre che nell’insorgenza e nell’evoluzione, anche nell’esito e nella risposta al trattamento di malattie di natura organica.