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Disturbo post-traumatico da stress

La diagnosi di disturbo post-traumatico da stress comporta sia la presenza di un trauma sia la reazione soggettiva a questo. Nel caso di questo disturbo il trauma diventa parte integrante della diagnosi.

Trauma

L’evento traumatico viene definito tale in quanto ha implicato morte, o minaccia di morte, o gravi lesioni, o una minaccia all’integrità fisica propria o di altri.

Reazione soggettiva

La reazione soggettiva ha a che fare con la risposta della persona caratterizzata da paura intensa, sentimenti di impotenza, o di orrore. Nei bambini questo può essere espresso con comportamento disorganizzato o agitato.
La diagnosi di disturbo post traumatico è plausibile quando insorge fanno una sintomatologia peculiare.
Laddove l’evento traumatico viene rivissuto persistentemente attraverso ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi dell’evento, che comprendono immagini, pensieri, o percezioni.

Sintomatologia nei bambini

Nei bambini piccoli si possono manifestare giochi ripetitivi in cui vengono espressi temi o aspetti riguardanti il trauma. Si possono verificare sogni spiacevoli ricorrenti dell’evento o sogni spaventosi senza un contenuto riconoscibile.

Sintomatologia negli adulti

Nella sintomatologia classica, negli adulti, ci può essere un modo di agire o sentire come se l’evento traumatico si stesse ripresentando con alti livelli di attivazione-reattività fisiologica continua e non giustificata da fattori esterni. Da qui si verificano inoltre, difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, irritabilità o scoppi di collera, difficoltà a concentrarsi, ipervigilanza, esagerate risposte di allarme.

Si innesca, inoltre, nell’agire del soggetto un evitamento persistente degli stimoli associati con il trauma. Tra questi si attuano degli sforzi per evitare pensieri, sensazioni o conversazioni associate con il trauma, attività, luoghi o persone che evocano ricordi del trauma. Incapacità di ricordare qualche aspetto importante del trauma. In continuità con l’evitamento si nota una forte chiusura del soggetto che sembra sempre più tendere a preservarlo da qualsiasi stimolo vitale. Si verifica dunque una riduzione marcata dell’interesse o della partecipazione ad attività significative, sentimenti di distacco o di estraneità verso gli altri, affettività ridotta. Diminuisce il pensiero progettuale e sembrano prevalere sentimenti di diminuzione delle prospettive future.