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Disturbo Traumatico Complesso

La diagnosi di disturbo traumatico complesso fa riferimento a criteri evolutivi. Si riferisce alla esposizione ciclica e continua ad esperienze traumatiche, collocate in età evolutiva, perpetrate all’interno di relazioni maltrattanti alle quali il soggetto non può sottrarsi.

A differenza di traumi singoli che comportano un evento traumatico ben preciso ed eccezionale: incidente stradale, esposizione alla morte di persone care, vissuto di eventi catastrofici etc…

I traumi multipli sono di natura relazionale, come maltrattamenti ed abusi, e si ripetono nel tempo.
La precocità con la quale tali abusi e maltrattamenti si verificano nella vita del soggetto rappresenta un elemento di maggiore rischio. Più è precoce l’inizio dell’esperienza traumatica più nefaste saranno le conseguenze.
Viene compromessa l’area dell’autoregolazione psicobiologica, di adattamento all’ambiente, la capacità di regolare emozioni e impulsività, dell’attenzione, della rappresentazione di sé e degli altri, della percezione e rappresentazione delle figure maltrattanti, si generano disturbi relazionali, somatizzazioni, dissociazioni tra stati dell’io, alterazione dei significati personali, alterazione dell’identità. Tali traumi vissuti in età infantile presentano una sintomatologia nella vita adulta del soggetto.